VI FORUM INTERNAZIONALE POLIECO
SULL’ECONOMIA DEI RIFIUTI
(Ischia, 19 – 20 settembre 2014)
SVILUPPI REALI DELLA GREEN ECONOMY
IL CONTRIBUTO DELLE POLITICHE DI RICICLO ALLA GREEN ECONOMY E ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL BUSINESS NELL’AMBIENTE.
Ai blocchi di partenza la VI edizione del Forum Internazionale PolieCo sull’Economia dei Rifiuti, che da venerdì 19 settembre, per 48 ore, porterà ad Ischia (NA), presso la Sala Convegni de “L’Albergo della Regina Isabella” un parterre internazionale di Relatori e Ospiti invitati dal Consorzio PolieCo (Consorzio Nazionale per il riciclaggio dei rifiuti dei beni a base di polietilene) per un privilegiato momento di formazione dedicato alle Imprese del riciclo dei materiali plastici con l’obiettivo di offrire a queste ultime e agli stakeholders istituzionali, un’occasione mirata di dialogo, approfondimento e confronto.
La scelta di mantenere invariato l’appuntamento annuale che ha superato con successo le prime 5 edizioni maturando credibilità e attenzione negli addetti ai lavori del comparto ambientale nazionale ed internazionale (oltre 60 ore di interventi; 160 Relatori scelti nel panorama nazionale ed internazionale nei settori dell’Economia, del Diritto, dell’Ambiente e del comparto industriale del riciclo, senza contare i vari Studi originali presentati finora e la partecipazione complessiva di oltre 500 ospiti), è tanto più coraggiosa proprio in un contesto di crisi economica e finanziaria importante in quanto rappresenta non solo estrema fiducia nel comparto del riciclo, ma soprattutto, prospetta – al Legislatore e a quanti hanno potere di influenzare le sorti politiche ed economiche nazionali e non – linee di indirizzo verso l’obiettivo della sostenibilità. Infatti, e questo il PolieCo lo ha sempre dichiarato apertamente, non potrà mai avvenire una reale transizione dall’economia tradizionale alla green economy (quindi ad un miglioramento delle prospettive ambientali) senza passare necessariamente dalle regole economiche e dalla filiera produzione-distribuzione-consumo-riciclo in un’ottica di industrial ecology.
In perfetta continuità con le istanze e le riflessioni scaturite dalle precedenti edizioni e con la volontà di costruire un percorso ideale di formazione ed approfondimento macroeconomico sulle questioni ambientali, il Forum di Ischia sarà nuovamente l’occasione per ribadire la necessità di percorsi e dinamiche virtuose a tutti i livelli della società per promuovere la legalità ambientale e contrastare con ogni mezzo quei crimini ambientali – soprattutto legati ai traffici illeciti transnazionali di rifiuti - che determinano effetti disastrosi tanto sull’integrità dell’ambiente, quanto sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini stessi, ingenerando, altresì, sviluppi economici dannosi in termini di concorrenza sleale per le aziende che operano nel rispetto delle regole ed un oltraggio ulteriore a chi ha fatto del riciclo made in Italy la propria mission.
Gli obiettivi del Forum:
dar voce al tessuto imprenditoriale sano dal Paese
promuovere principi di legalità e di etica a partire dalle positive esperienze già maturate
coinvolgere nel percorso formativo tutti gli attori della filiera, dal Legislatore alla Magistratura, fino all’associazionismo ambientale e agli Organi di controllo, per ricucire strappi ideologici che solo una visione frammentaria dell’ambiente aveva potuto determinare nel Paese.
Non a caso, da sempre nella visione del PolieCo, ambiente ed economia sono due facce della stessa medaglia e non si può tutelare l’uno senza degnamente approcciare l’altra. Urge, pertanto, rimettere in carreggiata strategie e politiche in grado di coniugare produzione, consumo e mercato con le istanze, non già di pochi o molti ambientalisti, bensì con le esigenze di sopravvivenza del pianeta, dei suoi ecosistemi e della sua biodiversità, ivi compresa la specie umana.
L’EDIZIONE 2014
Oltre 40 Relatori per 12 ore di lavori Seminariali e una platea selezionata di oltre 60 accreditati. Con questi numeri che già da soli testimoniano il livello raggiunto dall’appuntamento PolieCo ad Ischia, quest’anno per consentire una miglior gestione dei tempi e delle diverse Relazioni si è scelto di suddividere i lavori seminariali del Forum in 4 Sessioni tematiche:
- “Le questioni ambientali nelle politiche europee e nazionali” dove si cercheranno di affrontare le questioni ambientali nelle politiche economiche internazionali verso l’obiettivo dello sviluppo sostenibile.
- “Le questioni ambientali nelle politiche economiche nazionali verso lo sviluppo sostenibile” dove si focalizzerà la riflessione precedente nel quadro nazionale.
- “La questione dei controlli e della tracciabilità tra prassi e prospettive verso i rifiuti a km 0” dove la questione dei controlli da parte degli Organi preposti e della Magistratura, sarà sviscerata parallelamente all’analisi circa lo stato dell’arte sulla tracciabilità dei rifiuti e dei materiali.
- “L’approccio etico alle questioni ambientali e all’impresa sostenibile” dove saranno presentate iniziative specifiche dal mondo dell’impresa e non solo.
Una novità nella scansione dei lavori rispetto alle edizioni precedenti è la Tavola Rotonda di introduzione che raccoglierà un panel di rappresentanti dal settore della Ricerca e dell’Università, qui chiamati a discutere sulle opportunità che il mondo dell'Accademia e della Ricerca offrono al settore industriale nell'ottica della sostenibilità. Si sottolinea, inoltre la partecipazione straordinaria di Luca Abete, storico inviato di “Striscia la Notizia”, spesso in prima linea nella “Terra dei Fuochi”, in procinto, da questo autunno, di lanciare il Tour Universitario “#NonCiFermaNessuno” – progetto innovativo di format di comunicazione che mira al supporto ed alla motivazione di giovani in età lavorativa, di cui il PolieCo è partner.
Infine, dopo un decennio nel quale sono stati organizzati più di 85 singoli eventi, senza considerare Cicli seminariali e di formazione specifica promossi sull’intero territorio nazionale per favorire la crescita della cultura ambientale e delle normative di riferimento tanto fra le imprese di settore, quanto fra gli Organi di controllo, tramite la Fondazione Santa Chiara per lo Studio del Diritto e dell’Economia dell’Ambiente, il PolieCo, in occasione del Forum di Ischia ha voluto sperimentare la possibilità di dare vita ad una apposita “collana” di volumi che intendono raccogliere il sapere dei tanti collaboratori e professionisti che, in questi anni, ci hanno accordato la loro disponibilità. Il Forum di Ischia non poteva che essere la migliore occasione per tenere a battesimo le prime bozze di stampa. Ovviamente, considerata la grande attenzione riscossa negli anni precedenti, il PolieCo ha deciso di offrire anche quest’anno la diretta streaming dell’intero Forum, grazie alla quale ogni interessato impossibilitato ad essere ad Ischia, potrà seguirne i lavori.
Per accedere gratuitamente al servizio e partecipare virtualmente al Forum, sarà possibile connettersi a questo sito e quindi alla pagina dedicata che sarà evidenziata in home page.
LE PROBLEMATICHE DEL COMPARTO DEL RICICLO
Nella visione del consorzio, il Forum PolieCo di Ischia, naturalmente prende l’avvio non solo nel considerare l’evolvenda normativa ambientale europea di riferimento, ma anche le complesse problematiche del settore del riciclo in vista di un loro superamento.
TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI
Malgrado le ripetute segnalazioni del PolieCo, le indagini degli Organi di controllo, le sentenze della Magistratura e le inchieste delle principali Associazioni ambientali del Paese, non sembra fermarsi l’emorragia di materiali che fuoriescono illegalmente dall’Italia (e non solo) verso destinazioni dubbie e ancor più dubbi impianti di riciclo ubicati in Paesi in via di sviluppo. Una dinamica delittuosa che colpisce a più livelli: tutela dell’ambiente, della salute umana, dell’economia e del mercato. In questo senso la sottrazione occulta di materiali da riciclo alle imprese di riciclo sane del Paese significa penuria di “materia prima” e mancanza di lavoro in un contesto già fortemente caratterizzato da crisi economica e depressione occupazionale. Ma non solo, significa truffare i cittadini e gli enti locali che investono tempo e risorse nella Raccolta Differenziata. Significa aumentare il trasporto di rifiuti con notevole aumento nel consumo di vettori energetici e di emissioni climalteranti (è di pochi giorni fa la conferma che i quantitativi di smog a livello globale non sono mai stati così alti). Significa favorire imprese che lavorano al di fuori di ogni rispetto della persona come abbiamo visto coi nostri occhi in tanti Paesi in via di sviluppo. Significa favorire il mercato di un rigenerato di scarsa o nulla qualità ad un prezzo notevolmente più basso. Significa, infine, contribuire alla realizzazione di beni spesso contraffatti quando non del tutto pericolosi per la salute. Contrastare e risolvere questo problema è prioritario non solo per l’ambiente ma anche per imprenditori e lavoratori onesti del settore del riciclo, che si vedono scavalcare da quanti, agendo diversamente, agiscono contro l’ambiente e contro la leale concorrenza.
COSTI ENERGETICI TROPPO ALTI
L’impresa italiana, e quella del riciclo non fa eccezione, soffre degli eccessivi oneri per la soddisfazione del fabbisogno energetico. Malgrado l’adozione di un Piano Energetico Nazionale e la mutata sensibilità di operatori e cittadini verso fonti energetiche rinnovabili, proprio le tecnologie per lo sfruttamento di tali fonti continuano ad essere costose. Forse strumenti di defiscalizzazione per le imprese che intendono anche dare il loro contributo alla produzione di energia green sarebbero più efficaci di tanti incentivi.
DIFFICOLTÀ DI PENETRAZIONE NEL MERCATO DA PARTE DEI PRODOTTI RICICLATI
Già da diverso tempo, grazie allo stimolo dell’Unione Europea, si sta evidenziando una politica di valorizzazione di prodotti e servizi a basso impatto ambientale in particolare nell’ambito degli acquisti verdi. In Italia questo si è tradotto in un Piano di azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione, nei quali rientrano a pieno titolo i consumi di beni in polietilene riciclato. Purtroppo, a fronte di tanta pianificazione non si riscontra una analoga crescita della domanda da parte degli Enti Pubblici che dovrebbero acquistare beni e servizi “verdi”. PolieCo per rimarcare il proprio impegno nell’ambito della sostenibilità e fornire il necessario supporto ai Consorziati, ha deciso di adottare un proprio marchio “Rifiuti Km zero” che certifichi la conformità dei prodotti o materiali dei propri consorziati. L’obiettivo dichiarato è quello di aumentare le capacità d’ingresso sul mercato dei prodotti dei propri Soci e di promuovere, nello stesso tempo, un ulteriore passo verso la sostenibilità e la green economy, garantendo il consumatore sulla qualità del prodotto acquistato. Lo standard elaborato è molto impegnativo e si applica sia ai produttori che ai riciclatori di beni in polietilene.
INGERENZA DI ENTI DIVERSI NELLA FILIERA DELLA RACCOLTA E AVVIO AL RICICLO
Occorre una maggiore attenzione del settore Pubblico affinché enti e società a partecipazione pubblico/privata (come le Municipalizzate), non entrino di prepotenza nel mercato del riciclo, che, a nostro avviso, deve rimanere prerogativa dell'impresa privata, ingenerando, altrimenti, strane discrasie fra i rapporti fra soggetti controllori e soggetti controllati. In questo senso è necessario anche rivedere da un punto di vista “laico” quegli intoccabili “moloch ambientali” che si nascondono dietro espressioni come “raccolta differenziata” e “avvio al riciclo”. Sappiamo quanto i cittadini investano in termini di tempo e di denaro per effettuare una raccolta dei rifiuti urbani che pesa pochissimo nel totale della produzione di rifiuti (soprattutto industriali e pericolosi) a livello nazionale. Sappiamo, inoltre, che “l’avvio al riciclo” non significa esattamente “riciclato”, né indica dove esattamente quella quantità sia effettivamente riciclata. Nelle zone d’ombra di queste espressioni che si traducono in dinamiche imprenditoriali precise si nasconde, a volte, purtroppo, il malaffare di chi delinque recando danno all’ambiente, alla salute delle persone e alla solidità delle aziende virtuose che vedono sottrarsi materiali preziosi dirottati, invece verso altre strutture di dubbia fama.